QUOTIDIANO FONDATO NEL 1994
Gianluca Misiti
TASTIERE
È iniziata ad una festa di quinta elementare: lei si chiama Eva. Si mette al pianoforte e inizia a suonare: non posso crederci, questo è amore? È per lei o per quella musica? Con Eva andò male, ma di lì iniziai a studiare il piano. Ad un certo punto IL LOCALE, dove ho conosciuto Daniele: da allora suoniamo insieme, più di vent’anni di palco e amicizia Negli anni ’90 si riaffacciò Eva e la sua favola in un disco suonato e coprodotto con Max Gazzè, al quale seguirono poi Paola Turci, Marina Rei e altri.
La musica mi ha portato anche verso un’altra passione, il teatro, e poi il cinema con Edoardo Leo in primis. Cito un grande amico, Piero Monterisi: anch’io come lui ritengo di essere un uomo fortunato, perché vivo di note e musica.
Sebastiano De Gennaro
PERCUSSIONISTA
Avevo 10 anni, ero seduto sul sedile posteriore dell’alfa di mio padre, in viaggio verso la vacanza estiva, attraverso le risaie piemontesi. Improvvisamente, dando tutto il fiato che avevo alla mia vocetta esile ma rombante di erre mosce e rotolanti, proclamai: ‘voglio suonaRe la batteRia!’. Fu un brusco risveglio per i miei genitori, assorti nei loro pensieri in quei monotoni paesaggi. Fu il primo passo di una lunga serie incerta e zigzagante. Non ho assunto le sembianze del batterista ma piuttosto la strana forma di musicista mutante. Mi diplomai in percussioni al conservatorio di Milano ma, subito dopo, fuggii e trovai un ambiente più congeniale facendo spettacoli di strada con un clown. Ho avuto una band
hardcore, una punk, una progressive, ho fatto il rumorista in una trasmissione radio, suono musica contemporanea. Le mie collaborazioni: Baustelle, Orchestra Sinfonica della Rai, Edda, Francesco Dillon, Pacifico, Meg, ADM Ensemble, Le Luci Della Centrale Elettrica, Azio Corghi, Esecutori Di Metallo Su Carta, Calibro 35, Nada, Dente, Marco Parente, Pierpaolo Capovilla, Remo Anzovino. Ho fatto due dischi solisti: HipposEpos e All My Robots, oltre ad un disco su John Cage con il mio compagno di avventure Enrico Gabrielli.
Piero Monterisi
BATTERIA
Ritengo di essere un uomo fortunato. Incontro la musica già in tenera età condividendo questa passione con gli amici di sempre. Con loro ascoltavamo musica PROG e i suoi maggiori interpreti. La prima esperienza la faccio nella banda del paese dove sono nato e da qui è iniziato tutto. Sono Pugliese, classe 1966, e questo mini percorso mi portò fino a Roma. Inizia qui la mia carriera nel 1986 suonando per diverse band. Entro a far parte dell'orchestra del M° Renato Carosone e mi alterno in tour nazionali, europei, mondiali, teatrali, festival, live club e session in studio con artisti come: Daniele Silvestri, Alberto Camerini, Wess, Gianni Morandi, Renato Carosone, Max Gazzè , Niccolò Fabi,Tiromancino, Franco Califano, Roberto Angelini, PFM, Raf, Cristina Donà, FabiSilvestriGazzè, Adriano Viterbini e altri artisti del vasto panorama musicale, partecipando anche in svariati eventi televisivi. Partecipo alla realizzazione di colonne sonore cinematografiche. Ho suonato anche in diversi festival PROG in tutto il globo con la PFM. Collaborare, poi, con i miti della mia gioventù… beh… fa parte della fortuna. Realizzo e partecipo inoltre alcuni eventi affiancando alla mia carriera l'impegno sociale, cosa alla quale tengo.Come compositore, arrangiatore e musicista ho realizzato dischi e audio libri per bambini nel progetto “FANTATEATRO” avvalendomi della collaborazione di grandi amici-artisti tra i quali Daniele Silvestri. Passione, determinazione e tanta umiltà credo siano i punti cardine della mia carriera.
Citazione preferita: " Rock 'n'Roll ".
Duilio Galioto
PIANISTA
Le mie mani non somigliano a quelle di un pianista ma più a quelle di un contadino che si mangia le unghie, forse perché insieme a me hanno rincorso mille passioni, mai abbandonate, tirare con l'arco, il free-climbing, il fai da te, e tante altre. A sette anni mi sono esibito per la prima volta con un enorme organo che mi regalarono i miei genitori, e da li non ho più smesso. Ai tempi del motorino avevo sempre la chitarra a tracolla e un flauto in tasca, per suonare ovunque e in ogni momento. Poi i primi gruppi musicali e il passo è stato breve, dalla cantina ai palchi più grandi. Ho collaborato in studio e dal vivo con molti artisti che ricordo tutti con affetto: Monobit, Rocco Papaleo, Agricantus, Massimo Di Cataldo, Ginevra Di Marco, Maurizio Rota, Paola Turci, Marina Rei, Phil Palmer e molti altri. Ho partecipato a diverse colonne sonore tra cui “Caterina Va In Città” e “L’Estate Del Mio Primo Bacio”.
Tuttora uso i tasti bianco e neri con Diodato e l'Orchestra di Piazza Vittorio.
Ma il mio racconto sarebbe incompleto se non dicessi anche che fumo la pipa di Gandalf e che ostinatamente voglio accendere il fuoco con l’archetto... perché la mia musica ha bisogno prima di tutto di questa mia ostinata voglia di costruire e ricercare. Anche se in sintesi, come ha detto mio figlio dal barbiere mentre passava in radio Quali Alibi: “questo è mio papà... ma non canta, suona il piano!”
Daniele "ilmafio" Tortora
FONICO - PRODUTTORE
Musica…letteralmente da tutte le parti, o da tutti i "pizzi" come se dice a Roma. Un'infanzia trascorsa ed attraversata da musica. Da Mozart e il jazz della radiolina di mia madre in attesa ai millemila dischi di due fratelli maggiori che mi fecero apprezzare prima i Genesis di bimbomix. Papà nella sua grande pazienza s(u)pportava… mica poco. Come tutti, o gran parte dei bambini italiani, ho iniziato col flauto dolce, gettato dalla finestra più vicina poco dopo… la chitarra prese il suo posto. Quella fu più difficile da lanciare, anche se illustri predecessori mi smentirono inequivocabilmente, ma questa è un'altra storia. Nonostante questo, ho sempre avuto l'ossessione di scorporare i singoli suoni che ascoltavo nei dischi. Da qui forse la reale passione che mi ha portato a voler creare e manipolare quelle linee per poi riuscire a miscelarle alla mia maniera. Non avevo idea di quale fosse la mia maniera allora, ed in effetti anche oggi non è che ne sia proprio certo. Nell' Agosto del 1994 arrivò nelle mie mani una copia di Dummy dei Portishead… poco dopo anche il primo E.P. di Tricky… e le manopole divennero il mio giocattolo preferito. Tantissimi i compagni durante la strada, alcuni dei quali ancora in viaggio con me, altri lasciati ad una svolta delle tante, ma indelebili nei miei ricordi. Roberto Angelini, Niccolò Fabi, Planet Funk, Raiz, Nidi D'Arac, Afterhours, Diodato, Luminal, Dellera, Collettivo Angelo Mai, Forni&Graziano, Pino Marino, Collettivo Dal Pane, Roy Paci… e tanti altri. Dai primi studi casalinghi al caro vecchio, splendido e indimenticabile Clivo. Un viaggio veramente interessante. Faticoso e quasi mai scontato. Sono 39 anni che ho una melodia in testa e cerco di afferrarla.
"GOD IS SOUND"
P.S.: "ilmafio" è il diminutivo di Mafalda… traetene le vostre conclusioni.
Gabriele Lazzarotti
BASSISTA
Nato a Roma nel '76, comincia a suonare a 13 anni partendo dal basso, regalo del padre che lo usava con Rino Gaetano, conosciuto al liceo. Il nostro invece al liceo incontra Roberto Angelini, trova un tesoro e registra con lui la prima volta su disco nel '99, quando entra anche negli Elettrojoyce di Filippo Gatti. Da così in alto riesce ad abbindolarne diversi, tanto da arrivare all'appuntamento con Daniele Silvestri nel 2006, sulle note di "Io fortunatamente" e dell'altrettanto profetica "Gino e l'Alfetta", quest'ultima segnata addirittura da un assolo di basso (ma io scherzavo), regali di benvenuto del mai-prudente compositore Presidente. Membro fondatore del Collettivo Angelo Mai e del Collettivo Dal Pane, nel 2011 viene arruolato da Niccolò Fabi, collezionando l'adorato album "Ecco" e diversi adoratissimi tour. Dal 2014 è il bassista degli Aretuska di Roy Paci. Ha abusato di un suono attufato tra gli altri con Afterhours, Otto Ohm, Epo, Daniel Johnston, Damo Suzuki, Arto Linsday, Francesco Forni, Ilaria Graziano, Giangrande, Giovanni Truppi, Bianco, Awa Ly, Cristina Donà, Marina Rei, Fabrizio Moro, Ghemon, Olivieri-Sbrolli, Luigi Cinque, Andrea Biondi, Salvatore Bonafede e Patrizio Fariselli. Tra le ossessioni per i tratti di Pazienza, le pagine di Ellroy e le riprese di Balagueró, incastra un ingombrante Bianco-Celeste calcistico, stemperato dalla pratica rugbistica invece Tutta Rossa. A (tal?) proposito, è il bassista della trasmissione di Diego Bianchi, "Gazebo".
Fabio Rondanini
BATTERISTA
In principio fu il ballo. A sette anni ero solito chiudermi nel salone di casa e passare pomeriggi a ballare da solo. Era una necessità, era irresistibile. Quando poi iniziammo con mio fratello a suonare la chitarra fu subito chiaro il mio approccio più ritmico alla musica, io lo accompagnavo e lui si sparava assoli in piedi sul letto con la chitarra dietro la schiena, dannati chitarristi. Non era per me. Fu così che passai non senza qualche difficoltà alla batteria, strumento costoso, ingombrante e rumoroso, soprattutto se in appartamento. Come poi tutto questo sia diventato un lavoro non riesco a spiegarlo perché davvero non lo so, so solo che non è stato facile e che continua a non esserlo. Ad oggi sono batterista e membro fondatore dei Calibro35 (Dr.DRE, Jay-Z, Damon Albarn) e membro degli Afterhours. Ho anche collaborato con: Cesare Basile, Ghemon, Niccolò Fabi, Daniel Johnston, Pierpaolo Capovilla, John Parish, Roberto Angelini, Fabi-Silvestri-Gazzè, Mina, Tricarico, Giovanni Ferrario, Colapesce, Cristina Donà, Dellera, il Teatro degli Orrori, Dente, Collettivo Angelo Mai, Corleone, Carmen Consoli, Mauro Refosco, Sharon Jones. Partecipo stabilmente alla trasmissione "Gazebo" di Diego Bianchi in onda su Rai Tre. La soddisfazione di fare quello che ti piace e addirittura suonare con artisti che hai sempre ascoltato è enorme, so anche però di essere molto fortunato e che il minimo che io possa fare è cercare di migliorare sempre e di non smettere mai di ballare.
Daniele Fiaschi
CHITARRISTA
Daniele Fiaschi nasce a Roma alle 8:05 di un venerdì a Monte Mario, l'altura più alta di Roma, sul lato destro del biondo Tevere. Terzo di quattro figli, una posizione quanto meno strana in un nucleo familiare. Mancino sin dal primo braccio alzato al grido di "seno!", è l'unico dei quattro ad aver intrapreso un percorso musicale, spinto inconsapevolmente da un papà cantore negli anni '60, che lo ubriacava di note e dischi dalla mattina alla sera. Da piccino delizia (e non) parenti e amici suonando l'hammond del padre senza nemmeno sapere dove mettere le mani. La musica, con tutti quei tasti bianchi e neri è per quel piccoletto il più bel giocattolo che potesse avere. Cresce, va male a scuola perchè invece di studiare e andare in discoteca con gli amici si rinchiude spesso nel suo mondo tra cuffie e chitarre cercando di tirar giù ogni singola nota dai suoi dischi preferiti. Da lì in poi suona e risuona ovunque, con Diodato sul palco dell'Ariston e in giro per lo stivale, con Anna Coogan, JD Foster, Vanessa Peters ed altri tra l'Europa e gli Stati Uniti, oltre a collaborare con tanti Artisti nazionali, Manuel Agnelli, Rodrigo d'Erasmo, Roy Paci, Gnu Quartet, Marina Rei, Toni Bungaro e tanti altri. Definito come chitarrista bucolico (termine del quale va molto fiero) ha sempre preferito due note invece che venti. È la squadra che vince, non il singolo; ognuno ha il suo spazio in quel viaggio lì, basta trovarlo.
"O quelle note, o niente" [cit.]
Lisa Lelli
ARTIST MANAGER

Cominciamo dicendo che essere la mia compagna - anzi, peggio : mia moglie :) - può dare dei vantaggi, ma anche moltissimi svantaggi. Uno tra questi il fatto che tra le persone con cui lavoro ormai da tanti anni, Lisa Lelli è sicuramente quella di cui parlo meno, la più in ombra. Per una forma di pudore e correttezza credo comprensibile, ma forse - alla lunga - anche eccessiva.
Allora oggi decido di restituire almeno un pizzico di verità al nostro racconto, che inizia ormai ben 12 anni fa.
A quei tempi - difficile da credere adesso - le piattaforme che ora per brevità chiamiamo “social” erano ancora agli albori. Lisa però aveva già le idee chiare, e in brevissimo tempo trasformò il mio vecchio sito in un blog, dalle pagine del quale per qualche mese trasmise lei stessa i miei concerti in diretta usando la webcam del suo computer. Vi assicuro che allora non era così semplice o scontato. Intanto lavorava alla mia pagina Facebook (e più tardi anche al mio sito, questo da cui vi scrivo) che può ben definirsi una sua creatura.
Seppe portarla in pochissimo tempo da poche migliaia di follower a quasi duecentomila.
Così in quei primi anni la sua attività fu principalmente legata al lavoro sul web. I filmati e le foto dal palco dei concerti che lei stessa scattava e pubblicava, soprattutto quelle dei saluti e ringraziamenti finali, diventarono presto un marchio di fabbrica imitato da molti. E intanto si cimentava nell’ingrato compito di occuparsi della mia immagine, anche nel senso fisico del termine. Vi assicuro un’impresa. ;).
Negli anni Lisa si è trovata a ricoprire un numero impressionante di ruoli, dalla già citata gestione e ideazione della piattaforme social (con tanto di vittoria del premio “l’Italia che comunica” per la strategia social di Daniele Silvestri 2013- anno di ‘’A bocca chiusa’’ al Festival di Sanremo), al coordinamento in generale della comunicazione e delle campagne promozionali.
Arrivò a diventare di fatto la mia manager nel periodo di interregno tra la fine del ventennale rapporto con Cose di Musica di Adele di Palma e Antonella Bubba e l’inizio dell’attuale rapporto con OTR Live di Francesco Barbaro, interregno sì, ma piuttosto importante visto che coincise con la nascita e realizzazione del progetto del Trio Fabi Silvestri Gazzè, di cui Lisa Lelli fu promotrice e coordinatrice.
Ma soprattutto in tutti questi anni ha saputo mettere in campo quello che da sempre è il suo talento più grande: mettere in contatto le persone, creare legami e collaborazioni che quasi sempre finiscono poi per diventare fondamentali e imprescindibili.
L’elenco sarebbe incredibilmente lungo. Non ci provo nemmeno a farlo completo.
Vi basti sapere che devo a lei se lavoro ormai ogni santo giorno accanto al Mafio (Daniele Tortora), che ben prima di essere il fonico/producer con cui condivido ogni istante dei miei progetti musicali era ed è uno dei due migliori amici di Lisa. L’altro è un altro Daniele, “Red” Novarini, l’art director e designer con cui abbiamo fatto innumerevoli loghi, copertine, locandine, invenzioni grafiche ..e ancora ne facciamo. Ma è sempre Lisa quella che mi ha fatto scoprire artisti, colleghi e musicisti con cui poi avrei finito per lavorare e stringere amicizie fondamentali: Diego Mancino ad esempio, ma anche Enrico Gabrielli, Matteo D’Incà, Elena Floris, Roberto Dell’Era… Fu lei a presentarmi un giorno a Bologna un fagottista/cantante che si chiama Marco Santoro, da allora preziosissimo compagno di acrobazie musicali.
Ma a tutti i livelli Lisa sapeva sempre trovare le persone giuste, con particolare efficacia sul fronte del “visivo”, e questo non tanto per il suo passato di attrice prima e di autrice poi, quanto per un innato gusto e competenza. Arrivarono così le collaborazioni con i “nostri” fotografi preferiti, primo fra tutti Simone Cecchetti, affiancato poi e alternato con Riccardo Pinna, Andrea Grignani, Melania Stricchiolo e Umbi Meschini. Devo a lei anche l’aver conosciuto Daniele Barraco e Alice Lombardi, con i quali abbiamo realizzato molti dei servizi fotografici dell’ultimo periodo. E sul fronte dei videomaker sempre con lei decidemmo di affidarci - ormai costantemente - a un giovanissimo Giacomo Citro per tutti i materiali di backstage, i videoteaser, e poi anche veri e propri videoclip. Nel 2011 ebbe Lisa l’idea di rivolgersi a un nascente gruppo di registi e produttori che si erano appena riuniti sotto il nome di “Kino Produzioni” per proporre un concorso che avrebbe portato alla realizzazione del videoclip del mio imminente singolo. Vinse Fabio Luongo, e il videoclip di “Ma che discorsi”, in cui la stessa Lisa è protagonista al mio fianco, vinse a sua volta numerosi premi. Fu poi lei a scovare quel Samuele Malfatti che sia per il tour di S.C.O.T.C.H. sia per il tour de Il Padrone della Festa realizzò brillantemente i contenuti video e visual dei concerti. E fu sempre Lisa a presentarmi Riccardo Grandi con cui avremmo poi realizzato il videoclip de IL BISOGNO DI TE.
Ha sempre trovato i collaboratori giusti praticamente in ogni settore. Uno fra tutti la “nostra” Tina Lamorgese, che si occupa ormai costantemente dei miei social, scovata un giorno - con una splendida intuizione - tra le file dei miei agguerritissimi fans di un tempo. Ma così è stato con Chiara Corsaletti per il trucco, con Roberto D’Antonio e Davide De Luca prima e con Mimmo Laserra ora per il parrucco, e con tutte le stiliste e costumiste da Lalla Sabbatella, Alice Sozzi fino alle attuali Maria Vittoria Castegnaro e Margherita Zanobetti.
E chissà quanti me ne sto dimenticando.
E poi Lisa non ha mai smesso di stimolarmi, facendomi scoprire tendenze musicali o letterarie che non conoscevo, inviandomi canzoni e poesie quando sentiva che ne avevo bisogno.
Così come non ha mai smesso di raccontare sporadicamente quello che mi accadeva con le sue foto e i suoi video in diretta, magari a volte imperfetti ma in grado di cogliere istanti fondamentali altrimenti destinati all’oblio.
E tutto questo non basta minimamente a descriverla, o a raccontarne il passato come il presente, dall’impegno politico a quello artistico, dagli studi di naturopatia (è campionessa mondiale di somministrazione di integratori naturali, chiedere alla Band) alla nuova avventura nel mondo degli allestimenti (di luoghi e di eventi), dal difficile ruolo di madre (come per tutti) alla battaglia con la fibromialgia (come per tanti)...
Poi certo, siamo marito e moglie...per cui potrei fare una descrizione quasi altrettanto lunga dei suoi difetti, come lei potrebbe scrivere un intero libro per descrivere i miei.
Ma oggi è arrivato il momento di dirle solo un pubblico e gigantesco…GRAZIE.

"La voce del Megafono" V.le G.Mazzini 114/a - 00195 - Roma - cod.Fisc e P.Iva: 12263531001